Stanley Elkin
Marshall Preminger, trentasette anni, un infarto e una carriera fallita come conferenziere alle spalle, viene raggiunto improvvisamente dalla notizia della morte del padre. Con il lutto sembra arrivare per lui anche un'insperata svolta economica: in quanto figlio unico, Marshall si appresta a entrare in possesso di un ingente patrimonio. A Chicago, dove viveva il padre, lo attende però una realtà ben diversa: della ricca eredità non resta che un appartamento in un condominio del North Side, sul quale grava per di più un debito di svariate migliaia di dollari, relativo a "spese condominiali" mai pagate piscina, aria condizionata e altri extra di lusso. Tra loschi uomini d'affari ebrei determinati a riscuotere gli arretrati, vicini di casa sfrontati e impiccioni, onnipresenti comitati di inquilini, il condominio si rivela una vera e propria microcomunità strutturatissima, repressiva e follemente autarchica. Per il malcapitato Marshall la nuova residenza si trasformerà in una prigione dalla quale le possibilità di evasione si assottiglieranno sempre più. Prefazione di Gianluigi Ricuperati.