Andrea Zoppini, Stefano Lucchini
Da un decennio, il settore bancario europeo è attraversato da tensioni sismiche multidirezionali: le crisi dei mercati finanziari e del debito sovrano, l’impatto dell’innovazione tecnologica sulla competitività dell’industria e l’esigenza di allineare il funzionamento dell’intermediazione finanziaria agli obiettivi di sostenibilità ambientale. Al mutamento strutturale del mercato bancario, il legislatore europeo ha risposto nel 2014 con una riforma istituzionale che ha ridisegnato in chiave sovranazionale il quadro regolamentare della vigilanza bancaria: il Meccanismo di Vigilanza Unico. In questo volume gli autori esaminano il ruolo fondamentale, la cospicua discrezionalità e i poteri ispettivi e sanzionatori nei confronti degli enti creditizi che vengono assegnati alla BCE all’interno del Meccanismo di Vigilanza Unico. Al contempo, permangono alcuni poteri e prerogative spettanti alle autorità nazionali competenti, che continuano a svolgere una funzione integrata nella vigilanza europea. Sullo sfondo emerge una domanda: che ruolo giocherà la nuova vigilanza europea, basata su un sinergetico raccordo di funzioni tra la BCE e le autorità di vigilanza nazionali, nel percorso della futura evoluzione della banca?