Gustav Steinbrecht
«Il cavaliere deve avere dei tratti caratteriali del tutto particolari: calma unita ad energia, tranquillità senza debolezza, fermezza senza ruvidità. Deve essere in grado di controllarsi al punto di rimanere sempre padrone delle proprie emozioni e saper combattere l’impazienza con la pazienza, l’irruenza con la calma, la pigrizia e la disobbedienza con la risolutezza. Privo di vanità, il suo amore per l’arte deve fondarsi su una forza morale così solida che nessuna delusione deve farlo vacillare, nessuna difficoltà deve farlo recedere». Con questo monumentale trattato di equitazione, il più noto e completo dell’Ottocento, Gustav Steinbrecht concepisce un sistema che alla scienza equestre di tradizione tedesca, incentrata sull’obbedienza assoluta e sulla perfezione dell’addestramento, sposa un approccio etologico ante litteram, basato sulla natura del cavallo e sul rispetto dell’animale.