Alessandro Valenti
Quattro donne: generazioni, caratteri e aspettative diversi. Salvatrice, madre, nonna, matriarca sessantacinquenne contadina, legata alla sua casa in campagna, alla sua terra mai abbandonata, alla volontà di Dio e un amico-amore coetaneo. Adele, la figlia maggiore bella forte e combattente; Maria Concetta l'altra figlia, operaia e aspirante attrice; Ina, figlia di Adele, ragazza bella, ribelle e superficiale. Quando la crisi economica provoca la chiusura della fabbrica di famiglia, schiacciata dai debiti e dalla concorrenza cinese - "debiti e ancora debiti, fabbriche che chiudono, la casa svenduta, pensioni saccheggiate che fanno vivere figli e nipoti" - saranno loro a cercare alternative per la sopravvivenza, riscoprendo valori ancestrali, come il senso della famiglia, recuperando la semplicità che dà un senso alla vita. Fondale perfetto è la natura del Salento - "una possibilità di vita, di lavoro e di pace e di bellezza" - un inizio possibile di felicità. Una volta sistemata l'abitazione, le quattro donne si adatteranno al lavoro dei campi per avere qualcosa da vendere o da barattare con altri generi indispensabili. Non sarà facile per nessuna di loro. Solo Salvatrice continuerà a credere nella famiglia e nella divina provvidenza. (I virgolettati sono di Roberto Saviano)