Jan Terlouw
«Michiel provava un bisogno quasi irrefrenabile di confidarsi con qualcuno, suo padre, sua madre o lo zio Ben, ma resistette a quella pulsione. "Un buon partigiano è solo" aveva sentito dire una volta a suo padre. "Solo con la sua missione e con quello che sa."»
«Terlouw narra l'assurdità della guerra con una prosa agile e potente. La sua è una straordinaria testimonianza della capacità dei giovani di lottare» – Kirkus Review
«È un libro che tutti dovremmo leggere, per ricordarci di non dare mai per scontate la nostra libertà, la pace e il benessere» – Michael Morpurgo
È l'inverno del 1944, i Paesi Bassi sono nella morsa dell'occupazione nazista. Michiel, non potendo più andare a scuola, passa le sue giornate a fare commissioni in bicicletta, sotto la minaccia costante dei bombardamenti e dei soldati tedeschi. Un giorno, il figlio del vicino e membro della resistenza, gli consegna un messaggio da recapitare nel caso qualcosa vada storto nell'azione che stanno per mettere in atto. È così che Michiel si troverà coinvolto suo malgrado in qualcosa di molto più grande di lui. Ispirato ai ricordi di gioventù dell'autore, il romanzo racconta l'esperienza della guerra attraverso lo sguardo di Michiel, ben presto costretto a fare i conti con una realtà ambigua, a imparare a sue spese ad andare oltre le apparenze e a distinguere le vittime dai delatori, la generosità e il valore dal fanatismo. Per lui, come per molti altri, la guerra significherà al contempo la perdita dell'innocenza e la nascita di un forte sentimento pacifista.