David Means
David Means torna alla sua forma letteraria di elezione: il racconto. Già pubblicate sulle riviste più prestigiose d'America, da Harper's a VICE, dal New Yorker alla Paris Review, le storie qui raccolte confermano un talento ineguagliabile nel cogliere il retaggio di violenze e traumi che scandisce la vita quotidiana dei personaggi, e nel riscattarlo con la forza dell'umorismo.
Una rissa tra due adolescenti, uno povero, l'altro figlio di un banchiere, sotto il cono di luce di un lampione; un ragazzo con una bandana sulla bocca e una bandierina in mano che dirige lo spruzzo di pesticidi da un aereo; due ragazzini che giocano a hockey su un laghetto ghiacciato in mezzo ai boschi; due senzatetto che guardano l'ultima superpetroliera lasciare il porto di Duluth prima che il lago geli durante la stagione invernale, aspettando il momento perfetto per tentare la sorte con un gratta&vinci; due agenti di polizia appostati a sorvegliare una fattoria da un'altura, sul confine di un bosco, in un torrido giorno d'estate. Sono solo alcune delle fulminanti immagini che scandiscono Istruzioni per un funerale, il nuovo libro con cui David Means torna alla sua forma letteraria di elezione: il racconto. Già pubblicate sulle riviste più prestigiose d'America, da «Harper's» a «VICE», dal «New Yorker« alla «Paris Review», le storie qui raccolte confermano un talento ineguagliabile nel cogliere il retaggio di violenze e traumi che scandisce la vita quotidiana dei personaggi, e nel riscattarlo con la forza dell'umorismo. Che si concentri sui dilemmi della paternità e del matrimonio, sulla natura delle dipendenze, sull'approssimarsi della morte, sulla paranoia, Means ci accompagna in un mondo autentico perché imprevedibile, nel quale da un'epica scazzottata può nascere una storia di amicizia e amore lunga una vita intera, dietro un'infermiera si può sempre nascondere una serial killer, e un gioco di bambini può trasformarsi, nel giro di poche, prodigiose pagine, in una storia adulta di eroismo e morte.