Antonio De Donno
In queste pagine Antonio De Donno ripercorre la propria carriera di magistrato in parallelo alle vicende più salienti della storia d'Italia e del Salento. Dopo gli studi alla Sapienza di Roma, dove assiste agli scontri politici degli anni Settanta, ottiene il primo incarico come giudice istruttore del Tribunale di Voghera occupandosi in particolare di terrorismo e del caso Sindona. Rientrato a Lecce nel 19XX come pubblico ministero, trova un territorio in balia della Sacra Corona Unita: decine di omicidi, faide tra clan, estorsioni, traffico di droga, contrabbando di sigarette, attentati... Con la nascita della Direzione Distrettuale Antimafia la piega sembra cambiare, e le indagini grazie anche ai collaboratori di giustizia e alle nuove tecnologie di investigazione portano ai maxi-processi. Il territorio sembra trovare sollievo dalla criminalità organizzata, ma le mafie hanno solo vestito altre panni. L'incarico di procuratore aggiunto a Lecce e poi a Brindisi consentono a De Donno di avere un osservatorio privilegiato su un territorio che va trasformandosi e crescendo, ma in cui la azione delle mafie diventa più subdola e nascosta e la violenza privata prende il posto di quella organizzata. È una battaglia per diffondere la cultura della legalità, dell'antimafia, del rispetto degli altri, incentrata sui valori della cittadinanza attiva e responsabile.