Monika Held
«Il libro dell’anno». - Stuttgarter Zeitung
«Un romanzo sui sopravvissuti di Auschwitz che racconta una commovente storia d’amore». - Eßlinger Zeitung
«Un gioiello di stile e pensiero». - Westfalenpost
Nel 1964 Heiner Rosseck giunge nelle fredde aule del tribunale di Francoforte per testimoniare al processo contro i crimini nazisti di Auschwitz in cui è stato prigioniero. Durante le udienze viene sottoposto a un estenuante interrogatorio sul ruolo, le responsabilità e le azioni di due imputati, i peggiori aguzzini del campo di prigionia. Un interrogatorio in cui sperimenta l’impossibilità di restituire con freddezza la notte buia che ha vissuto, lo sterminato orrore che ha visto. Al cinquantesimo giorno di interrogatori, cede alle lacrime, e il processo viene sospeso. L’uomo vorrebbe tornare a Vienna, lontano da chi lo accusa di essere prigioniero del passato, ma nelle aule del tribunale si imbatte in Lena, una giovane donna che intravede in lui qualcosa di speciale, e decide di non abbandonarlo. Inizia così una struggente «educazione sentimentale» che avvicina Heiner e Lena sempre più, fino a riportarli in Polonia, nei luoghi in cui l’orrore ha avuto inizio.
Con un romanzo dalla scrittura impeccabile, Monika Held «riesce a mostrare un lato inedito della Shoah» (Kölner Stadt- Anzeiger), narrando una storia d’amore universale, cruda e commovente assieme.