
Penni Emanuela
Un contributo per una nuova lettura dei mosaici teodericiani che mette in luce il rapporto fra arte sacra e testi religiosi. Teoderico, di religione ariana, volle a Ravenna costruzioni insigni per mettere in evidenza ciò in cui lui stesso fermamente credeva. Oggi quindi non è possibile studiare le immagini originali rimaste nei mosaici di San t’Apollinare Nuovo e del battistero degli Ariani senza tener conto dei testi dei più insigni rappresentanti dell’eresia ariana, quali quelli della disputa fra Sant’Agostino e l’arcivescovo ariano Massimino ed altri testi coevi. Infatti la lettura delle scene cristologiche nei pannelli di Sant’Apollinare Nuovo e nella decorazione del battistero dimostra con evidenza una relazione precisa fra omelie e dialoghi tenuti da vescovi Ariani e questi mosaici teodericiani di Ravenna.