George Arnold
Stesi tra il 1860 e il 1861 per il settimanale di New York "Vanity Fair" e totalmente inediti in Italia, gli scritti raccolti in questo libro compongono un imprevedibile affresco comico sul nostro Risorgimento così come poteva viverlo in America un intellettuale capriccioso e irriverente come Arnold. E' appunto lui a firmarsi McArone, a fingersi un avventuriero che ha rapporti di amicizia con Garibaldi, con Vittorio Emanuele, con Cavour, e che può permettersi di strapazzere il Papa in persona, organizzando mirabolanti imprese guerresche alla testa di migliaia di forsennati volontari, magari per cingere d'assedio munite roccheforti che si chiamano "Facetia".