Antonio Renda
L'autore narra, immaginandole e vivendole anche in prima persona, le emozioni di Pietro che si incammina lungo la strada segnata da Gesù. Caposaldo incontrovertibile della narrazione è ciò che si legge nei Vangeli, ma a questo si aggiungono le riflessioni dell'autore che completano ed integrano l'esposizione, invitando il lettore sia ad un avvicinamento alla figura storica di San Pietro sia ad una riflessione dottrinale e spirituale. Il lettore viene preso per mano e condotto lentamente a comprendere una miscela armonica di emozioni come: la pietà, il perdono, lo stupore, la paura, l'estasi e la quiete della pace. Un caleidoscopio di intime vibrazioni in cui ognuno può ritrovare parte di se stesso. L'opera fa parte del progetto editoriale "Le monete del Rabbì" che prende spunto dalla parabola della dracma perduta trasmessa dal Vangelo secondo Luca: Gesù, in quel tempo, per rispondere ai farisei ed ai pubblicani racconta loro una parabola dove una donna che possedeva dieci dracme ne smarrisce una, lei la cerca attivamente fino a che trovatala invita le amiche e le vicine per festeggiare. Egli ci fa così comprendere, per similitudine, che tutti noi siamo come le dracme della parabola: monete a cui Lui tiene perché siamo individualmente un tesoro e formiamo un tesoro.