Matthew Ehret
Il termine Deep State è divenuto di dominio pubblico negli ultimi anni, dopo che per decenni sono sorte le "teorie del complotto" più disparate per rispondere alla domanda su chi occupasse i vertici del potere globale. Teorie più o meno fantasiose hanno identificato - o nascosto - questi vertici, dietro maschere più o meno probabili e alternative fra loro: la Trilateral Commission, gli Ebrei, Soros, l'Internazionale comunista, i Gesuiti, Alieni cattivi dello Spazio esterno, immaginari culti esoterici, o lo stesso Vaticano... Questo saggio intende, con rigoroso realismo storico, ricostruire il percorso storico che ha portato dall'Impero inglese, universalmente riconosciuto durante l'Epoca Vittoriana come la più grande forza imperialista e la prima potenza economica mondiale, alla creazione del Deep State transatlantico, ricolonizzando di fatto il Nord America. Matthew Ehret ripercorre le tracce che dalla Guerra di Secessione americana, passando per la fondazione della Federal Reserve, la creazione di Stati come Israele e l'Arabia Saudita, fino al RussiaGate, riconducono alla direzione dell'Intelligence britannica. Si scoprirà come le principali centrali di potere del cosiddetto Ordine internazionale basato sulle regole, cioè il Council on Foreign Relations, la Round Table o la Rhodes Scholarship, fino al più recente World Economic Forum, devono la loro origine all'idea di ben noti aristocratici inglesi della seconda metà del XIX, la cui influenza culturale e politica, eminentemente razzista ed elitaria, si estende sino ai nostri giorni. Una ricostruzione storica puntuale che, senza speculazioni o concessioni alla fantasia, svela la rete di relazioni, influenze e rapporti più o meno trasparenti, che hanno portato, sotto la direzione inglese, alla creazione di quello "Stato Profondo" che controlla, gli USA, i Five Eyes e, attraverso di essi, l'intero Occidente.