Luigi Giordano
In tempi di globalizzazione ha ancora senso parlare di Grand Tour? Per rispondere alla domanda quindici scrittori italiani e stranieri compiono un viaggio nella provincia di Salerno, la terra di Alfonso Gatto, impegnandosi a raccontare un luogo da loro stessi scelto. Abbiamo così altrettante narrazioni, in cui le varie lingue si sono fatte più attente per trasmettere ogni fremito di diversità. Al viaggiatore non è sfuggito quanto agli occhi indigeni era ormai invisibile per effetto di quell'inaridimento che l'abitudine produce. L'artista ha percepito anche l'ineffabile. Ed ecco allora i luoghi prendere le forme di una leggenda su feroci cani neri; di una gita scolastica rumorosa e nello stesso tempo intima; dell'appuntamento con un fantasma; della statua negra di San Giovanni che parla in un paese di barbieri; della cronaca di un suicidio annunciato; dell'autopsia di un racconto mai scritto; di un'epifania improvvisa dietro l'angolo di queste pagine, in cui i luoghi sono veri e propri personaggi o si fanno atmosfera. La raccolta è introdotta da un "ricordo di Salerno" di Edoardo Sanguineti.