Filippo Tuena
Il lavoro di revisione compiuto dall'autore per questa edizione ci consegna una versione completamente rinnovata: la storia vera di una ricca e colta famiglia ebrea, figlia di una società spensierata sino alla sventatezza, che nel giro di pochi decenni finirà vittima delle persecuzioni razziali. Nella Parigi d'inizio Novecento, il matrimonio tra Leon Reinach e Beatrice de Camondo unisce le sorti di una stirpe di banchieri di origine tedesca con quelle dei nobili Camondo, il cui capofamiglia, il conte Moise, anch'egli facoltoso banchiere, ha cresciuto i propri figli nel lusso e negli ozi salottieri, circondati da un compiaciuto stuolo di letterati, dame e artisti. Eredi di questo mondo in declino, che la Grande Guerra aveva iniziato a falcidiare dei suoi elementi più giovani, i figli di Beatrice e Leon l'inquieto Bertrand e Fanny elegante cavallerizza - si ritrovano a vivere tempi funesti e tragicamente estranei a quell'epoca di fasti effimeri, trascinati infine insieme ai genitori nell'abisso della follia nazista. Uno scrittore ripercorre l'incredibile vicenda dei Reinach ricostruendo frammento dopo frammento i destini individuali, mosso anche dalla ricerca di una sonata perduta di Leon Reinach ritrovata ottant'anni dopo la sua prima esecuzione (e che grazie a questo libro è tornata in repertorio). Come scrive l'autore, "un libro sulla nostalgia e sul conflitto tra il presente e il passato che giace e che però fortemente desidera ritornare in vita".