Anna Scelzo
In questa opera l'intento dell'autrice è quello di parlare del cibo come di un elemento che crea legami, attraverso tutte le sue rappresentazioni sociali, culturali, politiche, personali e antropologiche e del cibo che diventa legame tramite le sue simbologie, il suo contenuto intrinseco legato a sensazioni, pensieri e quindi ad emozioni e reazioni. Il cibo infatti, si presenta come un vero e proprio linguaggio e il rapporto che con esso si instaura diventa metafora della relazione con gli altri, nonché con noi stessi. Si parla quindi di cibo attraverso un'ottica che permetta di cogliere le valenze emotive che stanno dietro alla "rappresentazione" di Sé, del proprio corpo e dei propri gusti. Intorno al cibo infatti ruota tanto di ciò che fa parte del nostro quotidiano, nel bene e nel male, nel piacere e nella dannazione, nei suoi aspetti culturali e spirituali, nella commercializzazione e nelle sue rappresentazioni più macabre e drammatiche quando esso viene a mancare. Vengono inoltre esplorate le origini e significati di oggetti che sono presenti nella nostra vita anche quando non ce ne sarebbe bisogno, come la bilancia, e di termini utilizzati anche dal mondo medico e che diventano parametri insindacabili a tal punto da determinare l'utilizzo o meno di un sondino nasogastrico o di un intervento di chirurgia bariatrica. Prendendo spunto da queste considerazioni il volume offre una riflessione profonda sulle problematiche inerenti sia il rapporto con il cibo sia il rapporto con la propria immagine corporea usando sempre un linguaggio chiaro ed accessibile.