Maria Corbi, Giacomo Galeazzi
Amare Dio e avere un amore terreno: la Chiesa cattolica li condanna, ma i religiosi che vivono una relazione sentimentale sono una realtà. Sempre più importante. È vero, si sono consacrati al servizio divino, hanno fatto voto di castità e di obbedienza, ma a un certo punto la solitudine ha avuto il sopravvento. Sono ormai migliaia gli appartenenti al clero cattolico che, pur conservando la fede e volendo continuare a testimoniarla, vivono una storia d'amore lacerati dal senso del peccato, dalla frustrazione, dalla consapevolezza di essere "fuori della Chiesa", dalla sofferenza per quella che viene vissuta come un'ingiustizia. Perché in una società laica dove tutto è permesso, la vita sessuale dei religiosi sembra essere l'ultimo tabù sopravvissuto. Una Chiesa che predica l'amore può impedire ai suoi ministri di amare? Può costringerli a vivere la sessualità nella clandestinità e nell'ipocrisia? Maria Corbi e Giacomo Galeazzi in queste pagine danno la parola a protagonisti di storie drammatiche in bilico tra la passione umana e l'intensità di una vocazione. E le loro voci di dolore, di rimorso, ma anche di fede, di gioia e di speranza impongono una riflessione.