Alberto Schiavone
Veronica e Mauro, una normale coppia di trentenni prossimi a diventare genitori: lei lavora come cameriera, lui ha un contratto a termine presso un ingrosso alimentare. Una sera Mauro investe un collega, ferendolo: per sostituirlo, l'azienda è costretta ad assumere in via definitiva un altro dipendente. Veronica, apprendista Lady Macbeth di provincia, convince allora Mauro a uccidere uno dei lavoranti, in modo che questa volta la "fortuna" cada su di loro. Vittima designata è Viktor, omone silenzioso e solitario e per questo "sostituibile". Intorno a questa vicenda si agita una schiera di personaggi sospesi tra mediocrità e piccole vanità, onestà e malaffare: da Dana, contabile con una doppia vita da mantide religiosa del sesso, al vecchio Donatello, il proprietario dell'ingrosso, che si arrampica sul tetto dell'azienda per spiare i suoi impiegati, per arrivare a suo figlio che sta tramando una cessione dell'azienda all'insaputa del padre. Il finale sarà un ritorno al punto di partenza: una rumorosa solitudine.