Antonio Prete
Ritenuta a lungo una malattia mortale, soltanto nella seconda metà dell'Ottocento la nostalgia si svincola dal recinto clinico ed entra nel lessico dei sentimenti e delle passioni. Nell'Europa di esuli, emigranti, stranieri, diventa una condizione diffusa. Attraverso le pagine di Rousseau, Kant, Starobinski, Janhélévitch, Antonio Prete permette di portarne alla luce le sfumature di senso, i percorsi e i modi di rappresentarla.