Ugo Stornaiolo
"Il dramma ruota attorno a due avvenimenti: l'amore fra Ollanta, un capo militare, e Cusi Còyllur, la figlia dell'Inca supremo; e poi la ribellione armata di Ollanta per il rifiuto del sovrano alla loro unione. L'intera vicenda si svolge nel corso degli ultimi anni di vita dell'Inca Pachacùtec (che ufficialmente regnò dal 1400 al 1448) e fino agli esordi del figlio e successore Tùpac Yupanqui (al potere dal 1448 al 1482). È quest'ultimo che nell'opera viene presentato come esempio di umanità, magnanimità e buon governo; quindi è molto probabile che la rappresentazione del dramma facesse parte di quel ciclo di celebrazioni dedicate alla grandezza del "figlio del Sole", che di regola preparavano gli amauta e altri alti personaggi al momento dell'ascesa di un nuovo Inca. La tesi in favore dell'autoctonia di Ollantay poggia su antiche tradizioni e leggende diffuse sulle Ande centrali. In varie contrade circolava (e circola ancora) il ricordo di un ribelle di nome Ollanta..." (dall'introduzione di Ugo Stornaiolo)