Clarence Potter
Il Papa venuto da lontano non si limita a sorprenderci giorno per giorno. Finora la svolta del nuovo millennio pareva segnata dal progresso tecnologico e dalle malferme ipotesi di globalizzazione. Ora la Chiesa si sbarazza di molti pesi del passato e, guidata dall’uomo che fra l’altro sta spalancando il dialogo con le altre religioni, annuncia il nuovo umanesimo. Papa Francesco, uomo pragmatico, sta organizzando “la Chiesa del fare”. Alle dotte disquisizioni teologiche preferisce il dialogo, l’azione, l’esempio. Il Papa si rimbocca le maniche e spinge tutti, cristiani e non credenti, a fare altrettanto, a cimentarsi di persona nella rivoluzione del costruire. Durante il suo primo anno di pontificato Jorge Bergoglio ha lanciato ogni giorno i suoi messaggi: messaggi innanzitutto di vera sostanza. Da essi possiamo capire i cambiamenti dei giorni prossimi a venire. Eccone alcuni. “La Chiesa, un ospedale da campo — ha dichiarato Francesco — i conventi vanno usati per i rifugiati”: e difatti al centro Astalli dei gesuiti, nel centro di Roma, sono accolti rifugiati di ogni luogo. Il Papa ad Assisi: “La Chiesa si spogli delle sue ricchezze”; e ai preti: “Accoglienza nei confronti delle coppie conviventi”; al convegno per i 25 anni della Mulieris Dignitatem: “Soffro nel vedere le donne in Chiesa come servitù”.