Alfonso M. Berritto
Per cinque mattine, dal 9 ottobre del 1911, il giovane architetto Le Corbusier varcò la soglia del piccolo albergo per recarsi verso la porta n. 4 d'ingresso agli scavi di Pompei e altrettante sere vi ritornò ricco di disegni e fotografie che soddisferanno il suo bagaglio di conoscenze. Una città che non era ancora tale, un sito archeologico già noto, un luogo dove la chiesa stava affermando un culto intenso e popolare, un viaggio speciale, un maestro dell'architettura, una collezione di disegni, una casa come inconscio, una collezione di residenze moderne messe insieme in un libro che è racconto per immagini, suggestioni, frammenti per una poetica dell'abitare d'oggi.