Daniel Buren
"L'isola della mia infanzia aveva suoni e odori totalmente persi, più delle sue architetture. E il tempo aveva modalità impensabili oggi. Andare al porto negli anni Cinquanta significava uscire con le amiche partendo da San Giacomo e avviarsi camminando al centro della strada sottobraccio, con un passo lento e naturale, scansandosi solo al passaggio di una carrozza o di un carretto. E così si andava lungo antiche case e rigogliosi giardini misteriosi i cui profumi mutavano con le stagioni. L'obiettivo di questo studio è di dare una nuova disponibilità di percorsi pedonali a Procida autonomi dall'insieme delle strade destinate oggi a una motorizzazione incontrollata. Si potranno riscoprire così i tracciati storici pedonali, i sentieri interni in parte estromessi del passaggio per le continue barriere poste dai proprietari. Dalle strade anche recenti è possibile ricondursi agli antichi attraversamenti, nati e evoluti nel rapporto con il sole estivo e la pioggia invernale. Camminando per i sentieri proposti in questo testo il paesaggio erompe, si ritrovano i valori dell'architettura, l'ambiente complessivo e marginale dei giardini e delle insenature, dei precipizi lungo le coste".