Robson Jennifer
Dopo il successo delle Ricamatrici della regina, Jennifer Robson ci regala un nuovo romanzo storico ispirato a una vicenda realmente accaduta, in cui i giorni più bui della Seconda guerra mondiale in Italia fanno da sfondo a una commovente storia personale e sentimentale.
Venezia, 1943. Antonia Mazin è la figlia del più rinomato medico della città. Il suo sogno è riuscire, un giorno, a seguire le orme del padre. Ma per gli ebrei italiani la situazione si fa di ora in ora più difficile e pericolosa. I nazisti hanno occupato gran parte del paese, e il rischio di essere imprigionati e deportati è sempre più concreto. Per Antonia, ormai, l'unica speranza di sopravvivere è lasciare la città e i genitori, cambiare nome e rifugiarsi in campagna insieme a un uomo che conosce appena, Niccolò Gerardi. Nico studiava per diventare prete prima che le circostanze lo costringessero a lasciare il seminario, ma un idealista dall'animo puro come lui non può assistere passivamente a ciò che fascisti e nazisti stanno facendo, e per portare Nina al sicuro nella fattoria della sua famiglia accetta di fingere che lei sia la sua sposa. Ma la vita in campagna non è semplice per una ragazza di città come Nina, che sognava di diventare medico come suo padre: i vicini faticano ad accettare quella sconosciuta dolce e istruita, e quel che è peggio la loro diffidenza è condivisa da un ufficiale nazista che nutre sentimenti di vendetta nei confronti di Nico. Per i due giovani, il passo dalla finzione alla realtà è breve, i loro sentimenti diventano a poco a poco più profondi e i due ragazzi si scoprono innamorati. E iniziano a temere che prima o poi qualcosa, o qualcuno, finirà per separarli...