Nicholas Rombes
Cosa c'è di più punk di una band che non è mai cambiata, perforando per decenni i timpani dei suoi ascoltatori con pezzi brucianti di tre minuti? A quarant'anni dalla nascita del punk, il primo disco dei Ramones lascia ancora stupefatti, fin da quell'«Hey! Ho! Let's go!» con il quale si apre e che rappresenta il perfetto biglietto da visita di un album potente, denso di velocità e umorismo. Se il titolo della prima traccia, «Blitzkrieg Bop», con il suo richiamo inquietante alla guerra lampo scatenata dalla Germania durante il secondo conflitto mondiale, incuriosì testate del calibro di Time e Newsweek e alimentò una querelle sugli orientamenti politici del punk, per la stampa specializzata fu subito chiaro che i Ramones erano diversi da tutto ciò che era venuto prima, e molto più astuti di quanto sembrassero. La band elesse giacche di pelle, jeans strappati e un taglio di capelli provocatorio a marchio di fabbrica, cambiando la cultura popolare e l'immaginario giovanile, e trovando sostenitori in ogni ambito, da John Landis a Stephen King. Ancora oggi si discute su cosa sia stato il punk, su come sia iniziato e cosa volesse dire, se fosse intrinsecamente liberale o conservatore. Rombes affronta queste domande rifuggendo da vuote teorizzazioni e raccontando i Ramones non in quanto prototipi o grandi fondatori, ma semplicemente come gruppo, riportando il discorso sulle persone e sulla musica. E ci regala così il ritratto originale e appassionato di una band e di un'epoca che continuano ad affascinare, turbare e soprattutto a divertirci alla follia.