Battista Gardoncini
1983: mentre a Torino esplode lo «scandalo delle tangenti», nel Po viene ritrovato il cadavere di una donna. Un banale suicidio? Così sembra a un primo esame. Ma il giovane cronista incaricato di «coprire» la notizia non è convinto e comincia a scavare nel passato della vittima. Dove non tutto è limpido. Anzi, spunta un possibile (forse probabile) coinvolgimento nella «tangenti-story» che in quei giorni, con molti anni di anticipo su Tangentopoli, travolge alcuni dei politici più noti del Piemonte. Ma il giornale è in crisi e i suoi capi, timorosi di perdere finanziatori, preferiscono archiviare in gran fretta la vicenda. Sullo sfondo infuria la guerra tra il clan dei Catanesi e i calabresi per il controllo delle attività criminali sulla piazza torinese. True crime o giornalismo d'inchiesta? Pura fiction o rilettura romanzata della realtà? Come spesso accade in un grande noir, i confini non sono sempre così chiari. E, nelle pagine del romanzo, il lettore ritroverà eventi, luoghi, fors'anche personaggi familiari...