Pier Paolo Pasolini
A distanza di decenni dalla sua realizzazione, l’ultimo film di Pier Paolo Pasolini, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), non ha perduto nulla della sua carica espressiva perturbante e sulfurea e ha mantenuto intatto il suo carattere enigmatico di opera concepita come un “mistero medioevale”.Liberamente ispirato al romanzo incompiuto del marchese De Sade e ambientato negli anni della Repubblica sociale, Salò è l’inferno secondo Pasolini: un universo concentrazionario dove, al chiuso di una villa, otto ragazzi e otto ragazze, scelti per la loro avvenenza, diventano gli oggetti delle perversioni di quattro Signori in una raffigurazione visionaria e allucinata della degenerazione del Potere. Distribuito subito dopo l’assassinio di Pasolini, Salò fu sequestrato e successivamente dissequestrato dopo l’imposizione di tagli da parte della censura. Proposto in occasione del quarantennale della morte del poeta-regista, avvenuta il 2 novembre 1975, il cofanetto comprende il Dvd dell’edizione restaurata del film, un dossier audiovisivo con fotografie inedite della lavorazione, un’intervista rilasciata da Pasolini sul set e un volume che racconta la storia del film anche attraverso documenti rari.