Michel Eyquem de Montaigne
Scopri il mondo costituisce il quarto volume dei Saggi di Montaigne, dopo Coltiva l’imperfezione, La fame di Venere e Sopravvivi all’amore, in cui emerge lo stile saggistico, brillante e vicino al lettore del filosofo, che non mira alla definizione di un sapere universale, ma che stimola a una continua sperimentazione di noi stessi e degli aspetti più vari dell’esistenza umana.
Com’è possibile aprirsi al mondo senza perdere se stessi e, anzi, affermarsi in questa apertura? È questa la domanda che fa da sfondo alla selezione dei Saggi di Montaigne pubblicati in Scopri il mondo. Per rispondere, il filosofo lega l’idea di un sapere autonomo alla descrizione di alcune esperienze umane nelle quali, portati di fronte ai nostri limiti più estremi, ci riappropriamo di noi stessi in maniera attiva, senza subire le imposizioni di una realtà data una volta per tutte. Dall’ozio alla memoria, dalla paura all’esperienza del dolore e della morte, l’esperienza estraniante ci lascia presagire un io differente, autentico, trascendente, non vincolato allo spazio e al tempo ordinari: l’altro, l’insensato, ci fanno paura, ma se li interpretiamo e li accettiamo possono diventare parte costitutiva della nostra vita. Attraverso l’immaginazione, infatti, non ci fermiamo alla comprensione del mondo così com’è, ma accediamo a fatti nuovi rispetto alle forme codificate della vita quotidiana. La deformità e la mostruosità legate alle esperienze-limite dell’esistenza permettono così di “scoprire il mondo”, ricreandolo, lasciando emergere aspetti che non riusciamo a vedere immediatamente e che, tuttavia, vi sono impliciti. Se non possiamo allontanare i demoni dalla nostra anima, però, allenandola e affinandola, il desiderio e gli impulsi che la caratterizzano possono diventare un esercizio di saggezza e virtù. Attraverso l’arte di vivere l’ispirazione si trasforma in consapevolezza critica. Ed è in questo modo che si passa dalla scoperta del mondo al senso del mondo. Scopri il mondo costituisce il quarto volume dei Saggi di Montaigne, dopo Coltiva l’imperfezione, La fame di Venere e Sopravvivi all’amore, in cui emerge lo stile saggistico, brillante e vicino al lettore del filosofo, che non mira alla definizione di un sapere universale, ma che stimola a una continua sperimentazione di noi stessi e degli aspetti più vari dell’esistenza umana.
Il corpo ha un solo modo di essere e un’unica inclinazione. L’anima, invece, varia in ogni suo aspetto. Conforma a sé il suo stato, qualunque esso sia, così come le sensazioni del corpo e ogni suo elemento contingente. Per questo va studiata e investigata, risvegliando in essa le sue potentissime risorse. Non c’è ragione, né ordine, né forza che possano contrastare le sue inclinazioni e le sue scelte.