Seguendo la corrente

Nina ha cinquant'anni, è sposata, con marito, figli, cani, gatti, una bella casa e un buon lavoro in banca. Una donna realizzata, quasi perfetta, ma quando il direttore le propone di andare a sostituire un collega in una filiale di un paesino del Veneto, accetta volentieri per un segreto desiderio di cambiamento. Un cambiamento qualsiasi, che la porti lontano dalla routine, dall'amore diventato abitudine, dai figli ormai grandi e autonomi, dai doveri sociali, dagli spettacoli che devi vedere e dai libri che devi leggere. Il paese è davvero piccolo, vi scorre un fiume e tutti si ritrovano allo stesso bar. All'inizio Nina resta ingessata nei suoi tailleur blu e neri, nella sua tuta di pile e nel pigiama di flanella che si è portata da casa, ma a poco a poco si scioglie, si trucca, si veste in modo diverso e si trasforma. Grazie alle nuove amiche, provinciali ma disinibite, leopardate fino alla punta delle scarpe, con orecchini etnici e capelli ben curati, Nina, lontana dagli impegni famigliari, assapora una sensazione di libertà soltanto sua. Si guarda attorno e si accorge che la sua sensualità non è morta, anzi, gli uomini la notano e lei ricambia la loro attenzione: il piacere maturo e la consapevolezza dei sensi non le fanno più paura. Nina si lascia andare seguendo la corrente, non oppone resistenza e abbraccia una vita nuova, una seconda giovinezza. Riscopre il piacere di sedurre e di sedursi, di essere, come tutte le donne, una strega dai tre ai novant'anni.