Omar Calabrese
Con un felice ossimoro, "Serio ludere", Omar Calabrese chiarisce il suo programma: "il mestiere di pensare è nobile... implica responsabilità, ma non vedo perché debba essere svolto con sussiego, con senso di sofferenza fisica e morale, con spirito di distanza dal mondo. Non vedo perché, attuando l'arte del commento e dell'interpretazione non ci si possa e debba anche divertire e... far divertire". Campo di applicazione di questa costante ricerca sono i fenomeni della cultura di massa e il significato che essi assumono nella nostra società, un interesse che Calabrese ha sviluppato accanto alle ricerche dedicate all'arte e alla semiotica visiva. Anzi, è proprio dai fenomeni di massa che egli ha iniziato il suo percorso di studio. Il semiologo Calabrese si concentra su una serie di oggetti e figure prodotte dalla cultura di massa, nascoste nel gioco, nell'innovazione tecnologica, nel fumetto, nei miti popolari, sempre con tono divertente e divertito, ma anche con la stessa attenzione e precisione metodologica che si è soliti dedicare agli oggetti alti, "colti". Mostra così che in questi fenomeni quotidiani si riflettono i modi di essere di un'intera società. Ai sette serissimi scherzi semiotici dell'edizione originaria, sono qui aggiunti testi di Bettini, Eco, Giovannoli, Jacoviello e Lancioni. L'appendice A proposito di Omar racconta l'intenso incrocio di sguardi su Calabrese fra Umberto Eco e Stefano Jacoviello, e riporta l'affettuoso ricordo di Maurizio Bettini.