Soldati e spie. 1945: le mani di De Gaulle sull'Italia

Quando de Gaulle pensò di annettere Valle d’Aosta, Liguria e Piemonte alla Francia. La travagliata storia del confine franco-italiano: una pagina poco nota della seconda guerra mondiale. 16 luglio 1965. Giuseppe Saragat e Charles de Gaulle presiedono la grandiosa cerimonia d’inaugurazione del Traforo del Monte Bianco: dopo quasi vent’anni di lavori, un tunnel collega i due versanti delle Alpi. Ma come mai il presidente francese ha un’aria tanto disturbata? La risposta viene da lontano, dal cuore dell’Europa in lotta contro il nazismo. De Gaulle è in esilio, comandante in capo della Francia che resiste all’occupazione tedesca, e il suo rapporto – anche umano – con Churchill diventa ogni giorno più stretto. È in questo contesto che il futuro presidente francese matura la decisione di una sostanziosa correzione del confine orientale, con un’operazione militare articolata che ha come fine l’annessione di ampie regioni del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria. E infatti, a partire dal 26 aprile 1945, tutti questi territori vengono invasi. Per alcuni mesi è il caos: l’Italia è in ginocchio, gli alleati intimano alla Francia il ritiro immediato, il Général minaccia Torino e finanzia comitati che fanno propaganda a favore dell’annessione... Appassionatamente documentato, coraggiosamente polemico, giornalista da sempre alla ricerca della verità: Gino Nebiolo conferma la sua vocazione di inviato “molto” speciale nella storia. A 150 anni dall’Unità d’Italia, una narrazione che ripropone un episodio dimenticato della nostra storia recente.