Simon Blackburn
Arguta analisi che parte dai miti del passato.
«Una dissertazione elegante e rigorosa, in cui Blackburn contrappone la sana soggettività alle smanie del narcisismo, sottolineando che il rispetto di se stessi è alla base del rispetto per gli altri» – Literary Review
«Un saggio ben scritto, divertente e ricco di splendide intuizioni. Blackburn ci offre un magnifico ritratto psicologico dei nostri leader, senza dubbio affetti da narcisismo» – The Independent
«Uno dei migliori divulgatori di filosofia» – The Economist
«“Perché voi valete”… Non che prima fossi ignaro della vanità degli esseri umani, o di quella degli umani desideri. Ma c’era qualcosa di particolarmente sfacciato nello slogan sbandierato da L’Oréal, e io ho sentito il bisogno di affrontarlo e di capirlo. Era come uno spiraglio su un mondo più buio, più malvagio.»
Sicuri di sé, compiaciuti, perennemente affascinati dal proprio riflesso nell'acqua. Armati di smartphone e ansiosi di scattare l'ennesimo selfie per rendersi protagonisti della scena. Le forme che può assumere il narcisismo sono tante, fino a renderci innegabilmente odiosi. Ma il narcisismo è sempre un deplorabile nemico? Non sempre, risponde il filosofo Simon Blackburn. E con un'arguta analisi che parte dai miti del passato, attraversa le epoche storiche, filosofiche e letterarie e arriva fino agli slogan pubblicitari di oggi, attingendo alla sapienza di Aristotele, Cicerone, Erasmo, Rousseau, Adam Smith, Kant e Iris Murdoch, Blackburn offre un'esplorazione a tutto tondo delle tante, variegate e a volte singolari forme che può assumere l'amor proprio. Tuttavia, sostiene Blackburn, se l'egoismo è un male da combattere, non lo è invece la cura dell'io: guardarsi allo specchio e magari ammettere di non poter resistere a certe pulsioni è segno di grande sincerità verso se stessi. Quale essere umano, infatti, non ha mai desiderato ricevere delle lodi? E chi di noi, nel soffrire o gioire per gli altri, riesce a dimenticare completamente se stesso?