Marco A. Munno
Tra i nomi che hanno cambiato la pallacanestro ce n'è uno diverso dagli altri, altrettanto rivoluzionario ma unico nel suo genere. Uno che per scrivere la storia e portare il gioco a un livello successivo è andato in direzione ostinata e contraria rispetto al percorso intrapreso negli anni di uno sviluppo fisico sempre maggiore, quale prerequisito per avere successo. Steph Curry ha infatti puntato tutto sui fondamentali che il suo fisico gli ha permesso di utilizzare, combinando tra loro ball handling, capacità di passaggio e soprattutto il tiro. Da lontano, anzi da lontanissimo, anzi da più lontano ancora: spostando sempre oltre l’asticella relativa alla distanza, combinandola con una velocità di esecuzione e una percentuale di realizzazione tanto più impressionante se rapportata al volume di conclusioni e alle attenzioni delle difese, per prendersi il titolo di miglior tiratore di sempre.