Paolo Proietti
La Via del Sesso per i tantrici, può diventare la via maestra, la più alta e sublime, per riscoprirsi Uno con l'Universo. Per noi occidentali invece si trasforma spesso in un sentiero tortuoso, pieno di trabocchetti, false piste e botole segrete che non portano da nessuna parte. A giudicare da quel che si legge in giro non è che abbiano tutti i torti: la sublime Via di Eros divino spesso viene degradata a una serie di tecniche per "scopare meglio", "durare di più", "avere più orgasmi", che, insomma...non è che siano cose negative, ma non sono le finalità ultime del Tantra. Il Tantra è il mondo del sentire, del sogno e delle coincidenze significative, e lo sviscerarne, anche parzialmente, i simboli usando la mente razionale rischia di diventare un gioco intellettuale, affascinante, certo, ma pur sempre un gioco. I simboli non si spiegano: vanno lasciati cadere con noncuranza nelle acque dell'inconscio, il lago senza fondo in cui sguazzano i pensieri e le azioni di generazioni senza tempo. Qui vengono accolti, nutriti e riportati alla luce, alla coscienza, dove trasformeranno per sempre la nostra visione del mondo. Un simbolo che non muta la percezione della realtà è senza vita. Bisogna esserci portati al tantrismo. Bisogna essere mossi dal pensiero inconfessabile, che la realtà è diversa da ciò che ci fanno credere. Bisogna essere innamorati, da sempre, senza saperlo, della Dea dai Mille Nomi che si nascondo nel cuore e nelle viscere delle nostre compagne.