Marco De Marinis
Il teatro, in particolare il teatro occidentale moderno, possiede fortemente un carattere interculturale e transculturale: “interculturale” perché esso nasce dall’incontro-scontro di identità personali, professionali e socio-antropologiche differenti (l’attore, gli autori, il regista, il pubblico); “transculturale” perché aspira sempre a superare in qualche modo i dati socio-antropologici di partenza. Nel libro si esaminano le questioni dell’identità e dell’alterità attraverso tre significative esperienze teorico-pratiche: quella di Artaud e del suo viaggio in Messico, viaggio teatrale e antropologico insieme, esempio precoce e estremo di osservazione partecipante; quella di Eugenio Barba presso l’Ista, l’International School of Theatre Anthropology, in cui l’antropologia teatrale divenne un nuovo campo di indagine e una preziosa prospettiva scientifica; infine quella di Jerzey Grotowski che nella sua ricerca intese sempre il teatro come uno strumento appropriato per esplorare direttamente le varie forme e dimensioni dell’alterità.