Beata Bishop
La vita di Beata cambia improvvisamente e inaspettatamente quando scopre che un neo sulla sua gamba è un melanoma maligno, uno dei tipi di cancro che si estende e diffonde più velocemente. Decide allora di sottoporsi a un intervento chirurgico molto doloroso, che le lascia una gamba devastata, ma che secondo il chirurgo avrebbe risolto il problema definitivamente. Purtroppo, nel giro di un anno, il cancro si diffonde al sistema linfatico, e Beata viene posta di fronte a due alternative: sottoporsi ad un nuovo intervento chirurgico dagli esiti incerti, oppure non fare nulla e attendere la fine in un periodo di tempo compreso tra le sei settimane e i sei mesi successivi. Beata rifiuta entrambe le opzioni, e sceglie il trattamento alternativo sviluppato da un famoso medico tedesco: il Dottor Max Gerson. La sua terapia, basata su una alimentazione ottimale, e sulla disintossicazione, le piace fin da subito, proprio perché mira a rimettere in salute il corpo e il suo sistema immunitario danneggiato, in modo che sia esso stesso a combattere la malattia e a distruggerla. Assumendo il controllo del proprio destino, decide di trascorrere due mesi nell'allora unica clinica Gerson esistente al mondo, in Messico, imparando teoria e pratica della terapia intensiva, che poi prosegue per due anni a casa sua, a Londra. Saranno anni di lavoro duro, ma oggi, trentaquattro anni più tardi, gode di un perfetto stato di salute, e vive una vita piena.