Luca Ribichini
Della chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza si è detto molto: si è sottolineata soprattutto la sua bizzarria, che i critici hanno ricondotto all'essenza del Barocco, a volte trascurando eventuali nessi che legano tra loro gli elementi caratteristici di questo edificio. Proprio questa è l'ambizione del lavoro di Ribichini: non accettare la bizzarra ineffabilità di Sant'Ivo, ma indagarne le forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e i legami reciproci. Così, procedendo per abduzione, Ribichini è arrivato a formulare una tesi: Sant'lvo rappresenta un poema in pietra dedicato alla Sapienza, dove Borromini avrebbe creato una forma nel binomio fede/ragione, rappresentando architettonicamente l'ascesa per conoscere Dio, all'interno dello spazio sacro di Sant'Ivo (fede), e lasciare all'esterno (gradini) invece il percorso della ascesa filosofica (ragione). L'indagine analizza i rimandi poetici e letterari di corrispondenze con i testi dell'Aeropagita, di Boezio e principalmente di Dante nella terza cantica. Una tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesistente, che apre nuovi scenari di ricerca e una nuova visione unitaria e coerente di questo "bizzarro" edificio, a 350 anni dalla morte di Borromini.