Anna Musini, Francesca Filisetti
In occasione del 140° Anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra Italia e Corea, Rabbit Inhabits the Moon intende stimolare un dialogo dinamico che riflette l’evoluzione del panorama culturale e artistico dei due Paesi, rileggendo in particolare l’eredità dell’artista coreano Nam June Paik e la sua pervasiva influenza nell’attualità contemporanea. Costantemente in movimento tra Asia, Europa e Stati Uniti, Paik unisce progresso tecnologico e tradizione, combinando mass media e poesia, elettronica, ritualità e sciamanesimo in un linguaggio artistico rinnovato e transglobale, capace di rompere i confini dell’arte visiva e sonora e influenzare la cultura mediatica e la produzione artistica del XX e XXI secolo. Il titolo richiama il topos letterario del coniglio sulla luna, presente in varie culture dell’Estremo Oriente – dalla Cina al Giappone, passando per la Corea – fino all’Asia centrale, all’Iran e alla Turchia ed è ispirato all’omonima installazione di Paik del 1996, in cui un coniglio scolpito in legno osserva l’immagine della luna su uno schermo televisivo. In questa pubblicazione che accompagna il progetto espositivo realtà e immaginazione si fondono e si specchiano: forme, simboli e iconografie coesistono organicamente, narrando un percorso privo di coordinate cronologiche, dove i temi riemergono ciclicamente. Manufatti coreani di diverse epoche, dal X al XX secolo, tra cui mappe antiche, dipinti e ceramiche in dialogo con le opere di Paik e altre installazioni di artisti contemporanei, non solo testimoniano l’evoluzione storica e artistica della Corea, ma anche la continuità culturale tra passato e presente e la proficua contaminazione tra aree geografiche distanti, tra mondo occidentale e asiatico.