Andrea Cassini
Se non fosse stato per l'uragano che colpì le sue Isole Vergini, distruggendo la piscina dove si allenava, forse Tim Duncan sarebbe diventato un nuotatore olimpico anziché un cinque volte campione NBA, due volte MVP, tredici volte All-Star. Arrivato alla pallacanestro un po' per caso, Duncan se n'è innamorato di una passione genuina, quasi gelosa. Un campione di razza, leader silenzioso e spietato in campo, uomo bizzarro e divertente fuori - con il look trasandato e le passioni da nerd, ma anche con il grande affetto per la famiglia e la squadra, a cominciare da coach Popovich, Tony Parker e Manu Ginobili. Un atleta che ha saputo, caso raro nella NBA recente, restare fedele alla sua franchigia, i San Antonio Spurs, invecchiando come i buoni vini senza mai cedere alle tentazioni del protagonismo né tradire il proprio stile, riservato e altruista, centellinando interviste e apparizioni pubbliche: per questo la sua storia è ancora più preziosa da ricordare. Prefazione di Davide Piasentini.