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Un brav'uomo è difficile da trovare

Flannery O'Connor

  • Listino: € 17.00
  • Data Uscita: 29/04/2021
  • EAN: 9788833892306

O'Connor costruisce un piccolo mondo antico e moderno insieme, esemplare e sorprendente, dal quale siamo tentati a volte di fuggire, ma forse proprio perché ci somiglia e ci svela troppe cose su noi stessi

«O'Connor aggredisce chi legge come farebbe un consumato predicatore che padroneggi l'arte della retorica e sappia blandire e fustigare i propri fedeli, metterli all'angolo» - Alessandra Sarchi, la Lettura

«Flannery ha sempre una visione nitida della realtà: non si incunea in incartamenti romantici e tantomeno in labirinti coscienziali» - Antonio Spadaro, Robinson

«La scrittrice, le cui storie sono state frettolosamente rinchiuse nell’etichetta di gotico del Sud, inanella storie e personaggi di un’America rurale, scolpisce dialoghi, penetra nella mente dei suoi protagonisti e a volte li smaschera portando la riflessione su che cosa significhi essere, o non essere, “brave persone”» - Sette

Uscito nel 1955 e composto da dieci racconti di inarrivabile potenza, "Un brav'uomo è difficile da trovare" impose immediatamente Flannery O'Connor come scrittrice di grande originalità ed esponente di punta di quello che sarebbe stato ribattezzato il «gotico sudista». Unica sua raccolta pubblicata in vita, ha esercitato un'influenza incalcolabile su scrittori, musicisti, filosofi, politici per la ricchezza dell'apparato simbolico, la potenza e originalità del tema religioso, la perfezione con la quale, di personaggio in personaggio, di storia in storia, O'Connor riesce a costruire un microcosmo umano nel quale commedia e tragedia, dannazione e salvezza, coesistono e si completano a vicenda. Dal racconto che dà il titolo alla raccolta, con l'esplosione finale di violenza e le parole misteriose con le quali il Balordo, capo di una banda di rapinatori e assassini, chiude la storia, all'irruzione di uno straniero nella tranquilla esistenza della «brava gente di campagna» di un'altra memorabile novella, fino alla sarcastica rielaborazione del tema razziale nel «Negro artificiale», O'Connor costruisce un piccolo mondo antico e moderno insieme, esemplare e sorprendente, dal quale siamo tentati a volte di fuggire, ma forse proprio perché ci somiglia e ci svela troppe cose su noi stessi. Postfazione di Joyce Carol Oates.