Paolo Conti, Pippo Baudo
L'autobiografia di Pippo Baudo, una storia che non vuole essere quella della televisione italiana, ma la sua storia all'interno della TV
«La sorpresa più divertente è nell'epilogo, Baudo chiude con una poesia d'amore. Che non è dedicata ad una donna, ma alla Rai» - Libero
«La prima volta che sono salito su un palcoscenico è stato per una recita scolastica, sostenevo la parte del figlio di santa Rita. Mi è piaciuto tantissimo, e da quel momento ho solamente desiderato di tornarci.»
Un desiderio esaudito, quello del bambino che aveva davanti a sé un destino da avvocato in un paesino siculo, e invece è diventato Pippo Baudo. In questo libro il grande presentatore racconta per la prima volta una carriera mozzafiato: dal colpo di fulmine per il piccolo schermo nella Trieste appena ridiventata italiana, nel 1954, agli esordi «poveri ma belli» nella Roma di Federico Fellini, Ennio Flaiano, Carlo Dapporto. Poi i successi, dal Festival della canzone napoletana e da quello di Castrocaro fino al mitico palcoscenico di Sanremo, che calcherà per tredici edizioni. La conduzione di trasmissioni di culto come Domenica in o Fantastico, e le pubblicità di Carosello. Memorie e pensieri di una vita dentro e fuori dagli schermi si susseguono nella prima, folgorante autobiografia di un protagonista della vita culturale italiana. Attraverso i ricordi di una carriera che ha incrociato tutte le maggiori personalità della politica, dello spettacolo, del cinema, della musica, si disegna il ritratto non solo di un uomo, ma di un’Italia in profondo mutamento. Una vera rivoluzione del costume nazionale di cui lui è stato, oltre che testimone privilegiato, anche autore e regista. Signore e signori, ecco a voi Pippo Baudo.