Massimiliano Parente, Giulia Bignami
Massimiliano Parente, sfinito dal mondo e da se stesso, ripercorre, in uno scambio epistolario con la sua migliore amica, Giulia Bignami, la sua patologica ossessione per la star dei Queen, Freddie Mercury, il suo primo amore fin dall’infanzia, ben prima che decidesse di diventare uno scrittore. Di fronte al successo planetario della sua adorata rock star, messo a confronto con l’esistenza di uno scrittore schivo e isolato, Parente medita di scrivere un ultimo romanzo, e viene incoraggiato dal suo editore, l’eclettica Betty Wrong. La profondità della sua opera letteraria gli appare però ormai inesistente, e il talento, il carisma, la libertà, la vitalità di Mercury molto più importanti di qualsiasi libro: più la ricerca del suo mito progredisce, più Parente sente di non potersi neanche avvicinare allo splendore di Freddie. Ormai completamente vuoto, decide di farla finita ma, in un estremo tentativo di salvataggio, Giulia decide di assecondarne l’ossessione, convincendo Massimiliano della possibilità di intraprendere una terapia genetica all’avanguardia che promette una progressiva, ma inesorabile e totale trasformazione dello scrittore nella sua amata rockstar. Tragico ed esilarante al tempo stesso, Volevo essere Freddie Mercury è un romanzo dai temi forti e al tempo stesso delicati, tra depressione, senso di inadeguatezza e sentirsi senza scampo e privi di scopo, in un mondo a cui sentiamo di non appartenere più e che per questo ci fa rifugiare nelle vite e nelle storie degli altri.