Abbiamo ancora bisogno degli intellettuali? La crisi dell’autorità culturale

La sua antologia della poesia dialettale italiana ha fatto epoca e così tanti suoi saggi a seguire, come il fondamentale La letteratura degli italiani. Ora, Franco Brevini alza ulteriormente il tiro con il suo nuovo libro appena pubblicato da Raffaello Cortina Editore, Abbiamo ancora bisogno degli intellettuali? La crisi dell’autorità culturale.

Storico della letteratura, critico letterario e saggista attinge dalla letteratura all’antropologia, dalla sociologia alla psicologia, fino alle nuove scienze maturate intorno al mondo digitale. E parla di omologazione, efficientismo tecnocratico, di chimere informatiche e anche di natura sullo sfondo della modernizzazione industriale.

A fronte di tutto questo, quindi, gli intellettuali sono destinati a estinguersi? Che ruolo ha la scuola nel fronteggiare la rivoluzione digitale e il processo di disintermediazione a cui stiamo assistendo in questi tempi?

Brevini discute di crisi dell’autorità culturale e disfatta della scuola. E, alternando riferimenti storici a concreti esempi tratti dalle cronache di ogni giorno, ci dice tutta la sua preoccupazione per l’avanzata dei social network e il dominio del digitale, terreno fertile per una conoscenza sempre più veloce e per questo distratta ed effimera.

È il contesto perfetto perché l’intellettuale diventi una specie a rischio. E per Brevini una specie che va ostinatamente preservata, visto che incarnano la possibilità di continuare a pensare in maniera lenta, profonda, alternativa alla velocità smemorata della Rete. Delle cui ricchezze pensiamo di servirci, mentre stiamo accettando di sacrificare la nostra capacità di riflettere in modo creativo e approfondito.

Quale strada percorrere quindi? Quali soluzioni abbiamo contro la banalizzazione della cultura? Come fare per non trasformarci in pensatori occasionali e superficiali?
L’autore qui ne propone alcune, sicuramente non facili, ma non per questo non perseguibili o addirittura irrealizzabili.

Per chi ha amato Che fine hanno fatto gli intellettuali di Frank Furedi o Internet ci rende stupidi di Nicholas Carr, un’indagine altrettanto lucida dei nostri tempi complessi.