Attraverso la notte

«Questa splendida riscoperta va letta idealmente dopo il calare della sera, credo, meglio ancora se in autunno, mentre fuori il vento forte fa vorticare le foglie. Vi terrà svegli, forse fino alle prime luci dell’alba». Con queste parole termina la prefazione di Attraverso la notte di William Sloane, edito da Adelphi, scritta dalle sapienti mani del re dell’orrore Stephen King, grande ammiratore e affamato lettore delle opere del collega.

William Sloane (1906-1974) ha lavorato per tutta la vita nell’industria editoriale americana. Al suo curriculum ha aggiunto ben presto una grandissima passione per l’occulto dalla quale ha attinto per scrivere, nel 1937, Attraverso la notte, che esce oggi nella traduzione di Gianni Pannofino.
Il suo primo romanzo verrà poi riproposto nel 1964 nel volume The Rim of Morning, che racchiude sia Attraverso la notte sia The Edge of Running Water (1939), di prossima pubblicazione da parte della casa editrice milanese.

In queste pagine dense, William Sloane ignora ogni più rigida distinzione di genere e alla fantascienza intreccia con sapienza orrore, giallo e commedia, meritandosi così, da Stephen King, l’appellativo di creatore di “opere letterarie a tutto tondo”.
La vicenda ha inizio in una buia notte del 1936, quando Bark e Jerry, due giovani ragazzi in visita al loro ex campus universitario, trovano il docente di astronomia, il professor LeNormand, avvolto dalle fiamme. Ma c’è una particolarità: le fiamme che carbonizzano il corpo del poveretto risparmiano tutto il resto, compresi i vestiti e le carte su cui stava lavorando. Come è possibile?
I misteri che avvolgono i due giovani non finiscono qui: chi è davvero Selena, l’intelligente ed enigmatica moglie di LeNormand, comparsa dal nulla tre mesi prima e destinata a sconvolgere la vita dei due? Quale inquietante rivelazione spingerà Jerry all’atto estremo del suicidio?
Per scoprirlo Bark dovrà attraversare una notte che ha i contorni dell’incubo e ricostruire una storia tragicamente illogica e inspiegabile, lasciando ogni certezza, perché dopotutto la soluzione si nasconde in ciò che non sappiamo.