Come noi?

di Luca Bonifacio

Quante volte ci siamo chiesti a cosa pensasse un cane nel guardarci con quel fare indagatore, quasi preveggente? O un gatto nel guardarci dal fondo della stanza facendoci sentire miseramente umani? Sono domande che spesso ci han portato a chiederci: ma gli animali pensano? Se sì, a cosa?

Per rispondere bene alle questioni, spesso servono altre domande. Come quella che dà il titolo all’ultimo libro di Norbert Sachser appena pubblicato da Espress edizioni: Come noi?

La domanda è aperta, perché la risposta non sta solo nel pensiero degli animali, ma anche nei loro comportamenti, nei loro sentimenti. E chi meglio di Norbert Sachser poteva spiegarcelo: professore di zoologia e direttore del Dipartimento di Biologia Comportamentale dell’Università di Münster, studioso di fama internazionale per i suoi lavori sullo stress, già autore di svariate pubblicazioni scientifiche e divulgative sul rapporto tra uomo e animale.

Come ci ricorda Antonio Pascale, che cura la prefazione di Come noi?, “la conoscenza aiuta a trovare le soluzioni’’. Infatti la conoscenza di Sachser è data dal dialogo tra scienza, teologia, filosofia, biologia, perfino arte. Ma soprattutto dalla biologia comportamentale, disciplina che ha definito la sua carriera.

Sei allora sono i capitoli che affrontano il rapporto uomo-animale in quest’ottica, leggibili senza regola cronologica, ma secondo l’interesse di ciascuno: si passa dallo stress dell’ambiente circostante al benessere emotivo degli animali, dall’influenza genetica sul comportamento alle capacità cognitive, dalla formazione di una personalità degli animali al loro essere profondamente egoisti per la salvaguardia della loro specie.

Il libro raccoglie così anni di studi e di ricerche in cui Sachser ha indagato questo rapporto – rivoluzionando il concetto di ‘’animale’’ e il suo paradigma –, oltre che un viaggio nella storia dei contributi che hanno reso possibile questa rivoluzione di pensiero. Come quello di Konrad Lorenz, per citarne uno, meglio conosciuto come ‘’l’uomo che camminava con le oche’’.

Come noi? è quindi un saggio che va oltre i confini di un documentario naturalistico, solleticando piuttosto i confini di un nuovo sapere scientifico. Una vera indagine sociologica – dovremmo dire sociobiologica – dove al posto dell’uomo il protagonista è semplicemente l’animale.

La questione non è, allora, se sia solo umano, troppo umano il loro modo di vedere e di guardare il mondo, ma se il nostro mondo – fatto di leggi, regole, condizioni sociali e sistemi di pensiero – non sia in realtà più vicino al loro di quanto pensiamo: erroneamente ritenuto umano, per l’appunto.

Anche perché un animale vive situazioni e sentimenti paragonabili a quelli degli umani quando si innamora o si separa da un partner. Come nel caso della vita sessuale dei cervi nobili, che non solo influisce sulle loro relazioni sociali – non mancando di darsele di santa ragione con i competitors –, ma inficia anche direttamente la durata della loro vita a causa dello stress prodotto. Storia di emozioni comuni, insomma.

Si tratta di capire che se una gazza è ladra, un’oca è stupida, un serpente è falso, siamo nel dominio dell’errore, della leggenda e del pregiudizio, non sicuro della scienza. Così come in compenso è sbagliato pensare che i ratti non siano pessimisti o ottimisti a seconda del background di esperienze da cui provengono: proprio come noi.

Insomma, dove finisce l’uomo e dove l’animale? Sachser ci ricorda che abbiamo ancora molto da imparare per capire che loro sono animali come noi. Ma soprattutto che la ‘’buona scienza’’, basata su metodo e procedura replicabili, è più vicina all’arte di quanto non pensiamo: si tratta di un modo di pensare, appunto.