«Sono pittore e mi è difficile esprimermi con un’altra lingua. L’incisione, la litografia, sono tutte possibilità. Sono materie ognuna di facoltà genetiche diverse. L’incontro fisico con una materia avviene in ambito di complessa osmosi; un segno sulla pietra, sulla lastra metallica, l’inchiostro o lo scavo sono imprevedibili possibilità».
Sono parole di Emilio Vedova, grande maestro dell’Informale. Non tutti, infatti, sanno che oltre a essere uno straordinario pittore, fu anche un fine incisore. Così, nell’anno del centenario della sua nascita (9 agosto 1919), Corrado Albicocco, stampatore udinese di fiducia di Vedova per quasi trent’anni, ha deciso di rendere disponibile la sua collezione di calcografia del maestro.
Si tratta di 70 opere, tra acquetinte e acquaforti, attraverso le quali è possibile tracciare un percorso artistico che ha interessato gli ultimi anni di attività di Vedova. Una produzione grafica ricca, complessa e originale quanto quella pittorica, che i curatori della mostra Da Vedova a Vedova. L’opera grafica di Emilio Vedova della Collezione Albicocco, Roberto Budassi e Marzia Ratti, hanno documentato e analizzato con perizia nel catalogo omonimo, pubblicato da Silvana Editoriale.
La mostra, organizzata al CAMeC Centro Arte Moderna di La Spezia, si è purtroppo conclusa il mese scorso, ma l’esaustivo catalogo arriva ora in libreria in un volume preziosissimo per qualunque appassionato di arte contemporanea.