“Trovo che la televisione sia molto educativa. Ogni volta che qualcuno l’accende vado in un’altra stanza a leggere un buon libro” scriveva Groucho Marx a ridosso dell’invenzione dell’invadente elettrodomestico.
Un concetto sintetico, efficace e ironico che Neil Postman riprende e rielabora in Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell’era dello spettacolo, pubblicato da Luiss University Press.
Postman descrive il mondo della televisione come il “mondo del cucù”, in cui tutto quello che si vede appare e scompare, in un’interminabile sequenza senza senso e forse per questo incredibilmente divertente, accattivante e generatrice di masse a essa asservite. Sì, perché la televisione ci plasma, ci influenza, ci sottopone a continue manipolazioni. Le nostre menti finiscono, così, per essere dominate da persone di cui non abbiamo mai neppure sentito parlare, da un governo invisibile di cui la propaganda è l’organo esecutivo.
Le atmosfere del libro non sono tanto quelle orwelliane di 1984, ma l’ambientazione è più quella distopica immaginata da Aldous Huxley ne “Il mondo nuovo”, di una società altamente meccanicizzata dove trionfano in modo incontrastato le logiche del capitalismo sfrenato e della produzione, di un universo in cui la sfera più intima di ogni individuo è definitivamente annientata e tutto ciò che è umano viene sacrificato in nome della stabilità, della sicurezza e della prosperità, peraltro esteriore e fittizia. Nel mondo immaginato da Huxley la tecnologia in tutte le sue manifestazioni esercita un controllo totale sulla cultura, sulla politica e sull’economia, il pensiero critico viene offuscato, gli uomini sono ridotti a schiavi di un meccanismo che subdolamente toglie loro la dignità del loro stesso essere tali, in un futuro distopico che non sembra così lontano dal nostro presente.
Mostrandosi incredibilmente lungimirante, già nella prima edizione di questo libro, nel 1985, Postman ci aveva anticipato verso quale deriva una società “fondata sulla televisione” sarebbe potuta andare e aveva descritto perfettamente dinamiche che nella realtà in cui oggi viviamo sono ormai usuali. Il suo libro, dunque, allora aveva un che di profetico, adesso, invece, è una realtà che si avvera: l’avvento dei social, con la loro cultura del narcisismo e del sarcasmo come strumento di disgregazione sociale, sembra essere, infatti, la naturale prosecuzione della sua profezia.
Seguendo le traiettorie di Postman, non è lontano un futuro nel quale, nel nome dell’entertainment, una star di Tik Tok diventi presidente di una delle nostre democrazie: e forse neanche ci apparirà strano, tuttalpiù divertente. Chi vivrà vedrà!
Divertirsi da morire. Il discorso pubblico nell'era dello spettacolo
Neil Postman
VAI AL LIBRO- Genere:
- Scienze sociali
- Listino:
- € 16.00
- Collana:
- I capitelli
- Data Uscita:
- 15/07/2021
- Pagine:
- 0
- Lingua:
- Italiano
- EAN:
- 9788861054615