E va bene, tutti conosciamo il nome di Robert Doisneau per via del “Bacio”. Ma Doisneau è stato un grande fotografo, che ha raccontato Parigi nella vita di tutti i giorni e soprattutto di tutte le notti. Soprattutto un grande fotografo di musica. La Parigi musicale è passata al gran completo attraverso il suo obiettivo, dalla Callas a Yehudi Menuhin, da Django Reinhardt a Eartha Kitt, jazzisti e grandi della classica, compresi compositori d’avanguardia come Poulenc e Messiaen, ripresi sul palco, nel backstage o a casa loro, oggetto di sperimentazioni ardite e innovative. E poi, negli anni Cinquanta, attraverso quell’obiettivo passano tutti i protagonisti di una stagione indimenticabile della canzone francese, da Greco a Brassens ad Aznavour. E siccome la vita professionale di Doisneau è stata lunga quanto la sua vita anagrafica, perfino gli anni Ottanta de Les Négresses Vertes vengono immortalati. Ora quel mondo ci viene riproposto da Jaca Book nel sontuoso Doisneau e la musica, di Clémentine Deroudille, cento scatti con molti inediti: immagini da ascoltare, suoni da vedere, storie e caratteri. E un protagonista e complice come il concertista Maurice Baquet che posa per il suo grande amico Robert “improvvisando” con il suo violoncello. Come da copertina.