Ecologista a chi?

L’uomo è un intruso nel mondo naturale? Oppure ne è parte integrante e imprescindibile? O addirittura gli ecologisti hanno torto e solo un uomo sempre più “tecnologico” e “artificiale” può sconfiggere la natura ostile? Sono secoli che gli uomini cercano di indagare sulla natura e di dare una spiegazione a quei fenomeni che ne condizionano la loro vita. Il rapporto uomo natura è sempre stato oggetto di indagini e sinonimo della ricerca di un’interpretazione del mondo che ci circonda.

Roberto Della Seta in Ecologista a chi? Chiara fama e lati oscuri del pensiero green alla prova del Covid, pubblicato da Salerno Editrice, appunto, indaga, si pone domande, analizza a partire da due opinioni contrapposte: quella che vede l’uomo come intruso nel mondo naturale e quella che, nel solco di Darwin, lo vede come specie animale integrata nei processi evolutivi.

È possibile che la soluzione non sia affatto quella di scagliarsi contro gli uomini, malvagia causa di ogni catastrofe naturale, né quella di idealizzare la natura? Ed è possibile che non sia nemmeno quella di considerare l’ambiente al semplice servizio dell’uomo? Non solo è possibile, ma è anche la soluzione a un contrasto che non è utile per fronteggiare i problemi del mondo moderno e che a lungo andare può rivelarsi addirittura dannoso per tutti gli esseri viventi che su questo pianeta devono continuare a vivere.

Come possiamo superare contraddizione e affrontare al meglio un periodo difficile come quello pandemico? Dovremo imparare a mettere da parte i pregiudizi verso la scienza e la tecnologia e, allo stesso tempo, sforzarci di non agire come i padroni indisturbati del pianeta Terra in modo da trovare una sintesi tra due necessità. Quella della tecnologia e della scienza di progredire per migliorare la sopravvivenza e l’esistenza di tutti, esseri animali e vegetali, e quella della natura di espandersi e far sentire la sua voce.

È necessario un nuovo Illuminismo “ambientale” e “tecnologico” di integrazione e rispetto reciproco. Un pensiero aperto, inclusivo in cui l’attenzione all’ambiente non escluda lo sviluppo scientifico e tecnico e quest’ultimo non sia troppo pregiudizievole per le esigenze di una natura che inevitabilmente chiede di essere ascoltata.

Non perdetevi, l’11 novembre alle 17:30, l’autore Roberto Della Seta in dialogo con Beppe Sala, Rossella Muroni e Mauro Ceruti al Teatro Franco Parenti di Milano.