L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali è il titolo di un’opera di Charles Darwin scritta nel 1872, tredici anni dopo la pubblicazione del suo caposaldo L’origine della specie. In questo saggio, il biologo e naturalista britannico applicava le sua teoria sull’evoluzione alla biologia del comportamento.
Per tracciare una storia – o in questo caso una preistoria – della scienze delle emozioni, che oggi domina il dibattito psicologico e neuroscientifico, bisogna partire da qui.
Ed è proprio quello che si propone di fare Emozioni. Da Darwin al pragmatismo, appena uscito per i tipi di Rosenberg & Sellier, che mette insieme un’antologia di brani significativi tratti dalle opere scritte dai padrini delle principali posizioni teoriche: Charles Darwin, William James, John Dewey e George Herbert Mead.
I testi, scelti da Marco Viola, Guido Baggio, Fausto Caruana e Andrea Parravicini, ci portano agli albori degli studi e introducono il lettore all’ampio dibattito che caratterizzò la nascita dello studio sperimentale delle emozioni, approfondendo tesi che oggi sembrano riaffiorare nelle ricerche di psicologia, filosofia e neuroscienza.
Naturalmente, i curatori del volume non intendono affermare che dal tempo dei pragmatisti ad oggi non sia cambiato nulla, ma raccontare come si sia sviluppata, a partire dai pragmatisti, la storia scientifica che oggi ha portare a elaborare, ad esempio, la teoria delle emozioni di base di Paul Ekman (che, tra l’altro, è rappresentata in modo sorprendentemente fedele nel film d’animazione della Disney Inside Out).