“Il mondo salvato dai ragazzini”, così si intitolava la bellissima raccolta di poesie che Elsa Morante pubblicò nel fatidico anno 1968. E il mondo salvato dalle ragazzine potrebbe essere la cifra di questa stagione di rinnovato protagonismo giovanile. Sono le adolescenti il motore della dolce rivolta ambientalista di questi anni, una voglia di dire la propria e di fare concretamente che pare dalle camerette e dalle aule di scuola, occupa le strade e le piazze e approda senza troppa timidezza nelle aule austere e perlopiù sorde delle istituzioni internazionali. Abbiamo conosciuto Greta, ma non è la sola, anzi. Prendete ad esempio Kyra Gantois, Anuna De Wever. Sono due giovani di Bruxelles che il 10 di gennaio di quest’anno hanno deciso di convocare una manifestazione studentesca per protestare contro le politiche ambientali. Quel giorno in piazza erano in tremila, la settimana dopo erano quattro volte tanti e quella dopo ancora dieci volte di più. Nel giro di pochi mesi, in Belgio, il movimento innescato dalle due ragazze non ha fatto che crescere e acquisire forza. Kyra e Anuna, con l’aiuto di Jeroen Olyslaegers, hanno scritto un libro: Il clima siamo noi. Lettera a tutti (Solferino). Ed è proprio quel “tutti” del sottotitolo a fare la differenza: Kyra e Anuna parlano ai loro coetanei, ai loro genitori, a tutti i singoli che con le loro scelte quotidiane possono contribuire al cambiamento. Ma non dimenticano, nemmeno per un istante, che la buona volontà dei singoli non basta. Servono azioni decise e coordinate che costringano chi decide, chi produce, chi amministra a prendere atto di una situazione che ogni giorno che passa ci avvicina al punto di non ritorno.